Una banale svista al computer che si trasforma in un dramma per un’insegnante di 38 anni. Il suo medico di famiglia sbaglia la data sul certificato telematico dandole un mese in più di malattia. Ma lei non se ne accorge e rientra al lavoro dopo un periodo, quello indicatole a voce dal professionista, ben al di sotto di quanto invece riportato sulla ricetta. Insomma la professoressa doveva essere a casa: e infatti scatta la visita fiscale ma il medico dell’istituto di previdenza non la trova. A quel punto…
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Matteo Murano
24 Lug 2017Nell’articolo si legge che “il caso è stato risolto in autotutela”, senza comminare alcuna sanzione alla dipendente.
Il fatto che il caso sia stato risolto “in autotutela” significa che la direzione provinciale dell’INPS ha ritenuto che se avesse sanzionato la dipendente, come espressamente previsto dalla circolare del Direttore Generale dell’INPS, avrebbe certamente perso il contenzioso legale in tribunale, confermando che il contenuto di tale circolare non può essere applicato a causa delle gravi carenze giuridiche e legali che contiene.