Da oltre trent’ anni esiste un istituto di controllo dei lavoratori in malattia: le “visite mediche di controllo”

di Antonio Centonze

 

All’espletamento di  questo istituto sono stati incaricati INPS ed AASSLL. In via prevalente, l’INPS si è occupato dei lavoratori del settore privato e le AASSLL dei lavoratori del settore pubblico.

Riferendoci alle visite prese in carico dall’Istituto di Previdenza Sociale la storia è lunga ed articolata.

Inizialmente qualunque medico poteva accedere all’incarico. Successivamente furono stabilite delle graduatorie dalle quali l’INPS poteva attingere. Spesso, dato l’elevato numero di medici richiedenti, si organizzavano nelle varie sedi, dei turni di 15 giorni.

Un lavoro molto precario che però dava a molti giovani medici l’opportunità di qualche guadagno e, ad altri professionisti, di “arrotondare” a tempo perso.

Nel 1996 si sentì il bisogno di dare un indirizzo più ordinato alla materia; così furono organizzate delle “liste speciali”, che attingevano dalle graduatorie in base alle esigenze territoriali. Contestualmente furono imposte delle pesanti incompatibilità ai medici di lista, per cui, chi aveva iniziato a fare affidamento a questo lavoro, si vide costretto a rispettare tali incompatibilità (con le inevitabili eccezioni dei soliti furbetti).

Molti medici fecero la loro scelta professionale, cioè quella di dedicare la propria vita professionale, alla medicina di controllo. Questi sono stati sempre ritenuti dall’INPS collaboratori fiduciari in regime libero-professionale, nonostante le imposizioni che l’istituto operava.

La regolamentazione della disciplina ha subito negli anni numerose rivisitazioni, che non hanno però mai determinato un riconoscimento giuridico della figura del medico di controllo, che rimaneva sempre un libero-professionista, il che determinava una totale assenza di diritti nei confronti dell’INPS, contrariamente agli innumerevoli doveri che questi medici dovevano all’Istituto.

L’ultimo D.L. che disciplina la materia risale all’anno 2008 (c.d. Decreto Ponte), che sembrava offrire ai medici di lista  una retribuzione dignitosa, pur se in assenza di qualunque garanzia.

A far pagare le conseguenze di questa assenza di garanzie ci ha pensato l’INPS, il 30 Aprile del 2013, giorno in cui, senza alcun preavviso, imponeva uno stop alle visite mediche di controllo disposte dall’ente.

Da allora numerose battaglie sono state affrontate, sopratutto da quei medici che, avendo come unica fonte di reddito la medicina fiscale, sono andati in gravissima sofferenza economica, oltre che oltraggiati nella loro dignità di professionisti, ma ancor prima, di esseri umani.

Lo stato di gravissima difficoltà, persistente, ha fatto sì che nascesse un’ Associazione di categoria, denominata ANMEFI (assoc. naz. medici fiscali inps), che nel giro di pochissimo tempo ha visto le adesioni di oltre 360 professionisti e che si è spesa sin da subito, per incontrare le varie istituzioni interessate: INPS, MINISTERO DEL LAVORO, MINISTERO DELLA SALUTE, PARLAMENTO, COMMISSIONE AFFARI SOCIALI.

Con quest’ultima, i medici fiscali sperano, anzi credono fermamente, di aver imboccato la strada maestra verso la soluzione definitiva di un’odissea pluridecennale.

La Commissione, nel febbraio di quest’anno, ha avviato una indagine conoscitiva sulla medicina di controllo, affrontando tutti gli aspetti, ascoltando le varie componenti interessate, compresa naturalmente l’audizione dell’ANMEFI.

I lavori sono conclusi e, in data 15 maggio c.a., vi è stata la relazione finale della Commissione, che ha individuato nell’accorpamento presso l’INPS tutta la medicina di controllo, sia dei lavoratori del settore pubblico che del  privato.

Importanti sono alcune affermazioni del Presidente della Commissione, On. Pierpaolo Vargiu, che così si esprime:

“La riduzione del budget (da parte dell’INPS –ndr)per le attività di controllo è stato un regalo per i furbi. Dal polo unico arriverebbero risposte alle esigenze dei medici fiscali e strumenti efficaci per la lotta all’assenteismo”. E ancora: “la sostanziale permanenza di un doppio e diverso regime tra lavoratori del settore pubblico e privato non sembra trovare più giustificazione”. “Dal polo unico in capo all’Inps arriverebbero risposte alle esigenze dei medici fiscali e strumenti efficaci ed efficienti per vincere la lotta all’assenteismo”

Il testo conclusivo evidenzia, inoltre, come: “Le normative più recenti, hanno dimostrato l’intenzione di porre in capo solo all’Inps le funzioni di vigilanza ed è stato dunque ritenuto ingiustificato il permanere di funzioni di accertamento dello stato di salute dei dipendenti assenti per malattia in capo alle aziende sanitarie, su incarico di enti pubblici. Si è poi aggiunto che i tagli di spesa hanno reso drammatica la situazione di molti medici che hanno svolto per molti anni in modo prevalente o addirittura esclusivo questo tipo di attività professionale. Un’attività regolata in via amministrativa in modo non uniforme sul territorio nazionale. Altri aspetti evidenziati dalla Commissione Affari sociali, sono:

– nuove condizioni contrattuali, con un regime di incompatibilità omogeneamente applicato, tendente anche ad escludere commistione tra i ruoli di medico certificatore e verificatore dello stesso stato di malattia;

– un ricorso al medico fiscale in base a graduatorie nazionali che rispettino la vigente normativa che prevede l’obbligo di attingere a liste speciali ad esaurimento;

– un percorso di fidelizzazione del personale sanitario anche attraverso il ricorso alla professionalità del medesimo, verificando ad esempio la possibilità che siano chiamati a partecipare alle commissioni per certificazioni di invalidità e, da ultimo, l’esclusione dalle suddette liste di chi è già in quiescenza.

I medici fiscali dell’ANMEFI, nella consapevolezza che questo rappresenta solo il primo passo verso il traguardo, auspicano che i lavori procedano celermente, dando così un messaggio di speranza alle centinaia tra coloro che da oltre un anno, vivono delle vere e proprie sofferenze personali e familiari.

Condividi questo post

Questo articolo ha un commento

  1. mariniernesta

    come prima risposta mi sembrano ben disposti

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.